sabato 7 settembre 2013

Leonardo Boff: "La compassione e l'amore ci salveranno"

Leonardo Boff al Monte Verità ad Ascona
La profondità di un uomo si vede dalla coerenza, ma anche dalla capacità di saper interpretare i tempi andando incontro al cambiamento. Leonardo Boff in tutto questo è straordinario. Oggi, nell'auditorium del Monte Verità di Ascona, ha partecipato a un seminario organizzato dalla Fondazione Eranos, con Luigi Zoia e Fabio Merlini sul tema: “Il contributo del pensiero di C.G. Jung al superamento dell’attuale crisi di civiltà”.

Leonardo Boff, uno dei padri della Teologia della liberazione, è il curatore delle traduzioni delle opere dello psicanalista svizzero in Brasile. Oggi ha raccontato il suo antico interesse per Jung, e ha tenuto una lunga relazione dove ha percorso alcuni punti fondanti del suo pensiero.
Boff con Fabio Merlini e Luigi Zoia
Nella prima parte del suo intervento Boff ha sviluppato un percorso partendo dalla vera crisi mondiale che stiamo vivendo che non è solo di tipo economico. È la salvaguardia della terra, della Madre terra, di Gaia, il cuore del problema. Da qui il teologo ha spiegato la grande attualità di Jung. "Lui è attento alla totalità delle cose. Noi viviamo una grande crisi perché abbiamo razionalizzato tutto e pensiamo che ogni risposta sia nella testa. Invece è importante sentire con il cuore. Abbiamo mandato in esilio la terra, la dimensione dell'anima e la spiritualità".
Quella di Boff è stata una vera lezione, ma la parte eccezionale del suo intervento è arrivata quando, smessi i fogli preparati a causa della difficoltà della lingua, ha potuto liberarsi e rispondere a braccio.
"Questa società ha perso la figura del padre, che è l'elemento verticale e che da il limite. Da qui derivano molti problemi perché noi abbiamo bisogno di recuperare una relazione con l'anima e con la spiritualità. Più che il dolore in sé, quello che fa davvero male è la solitudine dell'uomo. L'insensibilità fa paura e noi dobbiamo riscoprire la compassione. Le persone non hanno bisogno del consumismo e sono alla ricerca di valori forti che non hanno le risposte nel denaro e nella ricchezza. Sono la solidarietà e la gratuità gli elementi più ricercati".
La discussione si è addentrata poi in molti punti diversi tra cui il perché la gran parte dell'umanità non si interessa a questi argomenti.
Erano anni che non seguivo Leonardo Boff. Lui, insieme ad altri, era stato un punto forte della mia formazione umana. Il poterlo incontrare e parlare insieme, seppur per pochi minuti, è stata una grande emozione. Ho trovato un uomo pieno di energia, attento a ciò che vive oggi l'umanità, per niente ripiegato sui problemi che ha dovuto vivere a causa delle sue idee.
Il suo esordio appena presa la parola è indicativo. "Quando mi hanno invitato e ho visto i temi legati al denaro ho detto che non potevo partecipare, perché io sono povero, non uso il denaro. Poi mi hanno indicato quale poteva essere il mio contributo e così sono qui".
Un piacere enorme ascoltarlo, è un narratore nato e in chiusura, ha espresso una serie di riflessioni teologiche sulla presenza di Dio nel sacro e nel profano. Ha preso a prestito proprio Jung spiegando come la divinità si sveli e abbia un ruolo chiaro e primario nel sacro, ma anche come sia in ogni caso presente, anche nel profano.

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